Alla Grotta Tom sul Carso Triestino
Alla Grotta Tom sul Carso Triestino
13 sett. 2017 Fine settimana piovoso, i piani erano altri ma vi abbiamo dovuto rinunciare, così siamo tornati alla Grotta Tom sul Carso Triestino. Un lungo scivolo fatto da una colata calcitica ricca di stalattiti, stalagmiti e colonne, scende per una sessantina di metri di profondità raggiungendo una bella sala. Arma Elena così fa per la prima volta pratica d'armo in una grotta dove non servono ancoraggi: si usano solo le concrezioni per attaccare le corde. La sala in fondo va osservata nei dettagli perchè ogni angolo riserva concrezionamenti diversi, molto belli e particolari, dalle eccentriche a vecchie vaschette concrezionali tapezzate di grandi cristalli. Questa volta che siamo pochi e abbiamo tempo facciamo anche la prosecuzione prendendo le corde che prima salgono per una quindicina di metri e poi ridiscendono verso altre salette e gallerie. Ci fermimo a guardare tutti i dettagli perchè davvero ogni scorcio è diverso e ha forme tutte sue. Davvero bello. Oggi la squadra è composta da me, Maurizio Mottin, Elena Giachin e Marika Cogo. Finita la visita ne approfittiamo per goderci lo spettacolo della sera sul mare di Trieste facendo una camminata sulla Napoleonica, una strada incompiuta di fine ottocento, ora divenuta un bellissimo sentiero panoramico. La strada taglia le belle rocce carsificate che cadono a picco sul mare mettendo in mostra bellissimi fossili. Attaccati qua e la anche arrampicatori che si cimentano nelle molteplici vie attrezzate. Questa giornata nella patria natale della speleologia, che ha visto nascere il primo gruppo speleologico al mondo, non poteva che concludersi con una bella pizza e poi via a casa. Le meritano sempre tutte le 3 ore di viaggio che servono per arrivare qui sul Carso. Valentina Tiberi